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Riflessioni proposte da Don Alessandro, nelle tre serate degli Esercizi Spirituali (7-8-9 aprile 2025)›Introduzione![]() […] ho pensato di non trattare in modo diretto della speranza, ma della sua origine. E qual è l’origine della speranza cristiana? Il mistero pasquale che tra poco celebreremo. Mistero di passione, morte e risurrezione di Gesù. È la Risurrezione il cuore della nostra fede, l’origine della nostra speranza e la fonte della nostra carità. Senza di essa tutto ciò che diciamo e facciamo come cristiani è inutile… Che cosa vuol dire allora risorgere? Cosa vuol dire vivere con la certezza di risorgere un giorno? Affronteremo così in queste tre sere il cuore della nostra fede, la risurrezione di Gesù, che è ciò che dà fondamento e sostanza alla speranza cristiana che non è un vano «andrà tutto bene» o un più generico ottimismo. Affronteremo il tema della risurrezione secondo lo schema classico dei cosiddetti novissimi: morte, giudizio e risurrezione. ›7 Aprile: LA MORTE[…] Soffermarsi sul mistero della morte diventa un interrogarsi sulla propria vita, sulla qualità della propria esistenza e della propria fede… Se presa seriamente la morte ci educa, innanzitutto perché ci porta a porci la domanda fondamentale: che senso ha? La morte è per esempio la fine di tutte le differenze e le ingiustizie che esistono tra gli uomini. Quante guerre, quante crudeltà in meno si commetterebbero sulla terra se i potenti della terra pensassero che anche loro presto dovranno morire… Da buona maestra la morte non ci pone solo di fronte alla domanda del senso ma, se ascoltata, ci aiuta anche a trovare la soluzione a tanti problemi… L’affievolirsi dell’idea di eternità agisce sui credenti, diminuendo in essi la capacità di affrontare con coraggio la sofferenza e le prove della vita. ›8 Aprile: IL GIUDIZIO«Nessuno mi può giudicare». Come ci piace questa frase, rivolta agli altri ovviamente, perché noi invece siamo sempre pronti a giudicare ed è normale che sia così perché l’idea che non si possa giudicare è pura follia, noi continuamente emettiamo dei giudizi… Come per la morte, anche il giudizio di Dio è una realtà con cui prima o poi dovremo fare i conti e forse è meglio farli prima che sia tardi. Come per la morte anche il giudizio può diventare nostro maestro di vita;. Ma… come giudica Dio? Il vangelo che abbiamo ascoltato ce ne offre uno squarcio ricordandoci innanzitutto una cosa fondamentale: colui che ci giudicherà è Gesù Cristo. A giudicarci non sarà un estraneo, bensì colui ce già conosciamo tramite la fede. Ci giudicherà uno che ha vissuto la nostra vita fino in fondo e sa benissimo cosa voglia dire essere uomini con le sue fatiche e sofferenze. Ci giudicherà quindi con infinita misericordia e comprensione, ma comunque chiedendoci conto di cosa abbiamo fatto dei suoi doni. ›9 Aprile: LA RISURREZIONELa cosa più bella che abbiamo da dare al mondo. È la Pasqua il cuore della nostra fede… scritti i vangeli, l’annuncio che impregna gli Atti degli Apostoli e le lettere del Nuovo Testamento. È questo il tesoro che ci è stato tramandato, ma su cui sembra che dormiamo. Come per la morte, come per il giudizio, la risurrezione sembra essere infatti un’idea astratta, che non ha niente a che fare con la mia vita… La risurrezione è un termometro della fede e del rapporto con Dio, interroga sulla qualità del rapporto con Dio: come si può amare Dio senza vivere mai il desiderio di volerlo incontrare, abbracciare?… È l’esperienza del cristiano che vivendo lontano da Dio ha innumerevoli modi di rimanere in relazione con Lui ma, come l’innamorato, non vede l’ora giunga il giorno in cui poterlo finalmente incontrare, vedere, abbracciare…. la fede nella risurrezione illumina la vita, perché ne risolve la questione centrale che è la paura di finire nel nulla… Se si conosce la meta si illumina il cammino, si sa su cosa investire la vita… Credere nella risurrezione non è certamente facile, soprattutto farla diventare la logica che irradia ogni nostra singola giornata, ogni nostra scelta e ogni nostro atto… |
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