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Unità Pastorale di Poviglio
«SE IL CHICCO Dl GRANO...»
La Quaresima ci invita a ripercorrere con Gesù il cammino che lo ha
condotto alla sua Pasqua, a quella morte sulla croce così incomprensibile
per noi, e che invece è la sua più eloquente dichiarazione d'amore.
Proprio nei giorni che precedono la sua morte, Gesù è a Gerusalemme
per celebrare la Pasqua coi discepoli e gli viene riferito che alcuni greci
desiderano vederlo, conoscerlo. In risposta, Gesù annuncia che sarà la
sua morte, ormai prossima, a mostrare chi è, cosa è venuto a fare nel
mondo. E, come spesso ama fare, si serve di un'immagine che tutti possono
comprendere: «Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore,
rimane solo; se invece muore, produce molto frutto» (Gv 12,24). Ecco
la chiave per comprendere la sua morte, apparentemente assurda, non
dal di fuori, ma dal di dentro, dal cuore di Gesù: egli muore per dare
vita. E ciò che lo porta a dare la sua vita, come il chicco di grano, lo spiegherà
poco dopo ai suoi discepoli, seduti a tavola con lui: «Nessuno ha
un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici» (Gv
15,14). Dunque è l'amore per noi, suoi amici, che lo spinge ad affrontare
la morte.
Quaresima Tempo di grazia e di conversione
Cosa è la Quaresima? Un cammino di riscoperta della vita cristiana per giungere a «fare Pasqua». L’immagine insita nella mente degli adulti è intrisa di volti cupi e di sguardi tristi. La Quaresima, invece, è il cammino del «risveglio» e del rinnovamento della nostra identità, alla scuola della parola di Dio, grazie all’accompagnamento premuroso della Chiesa. E ci prepara a ritrovare la gioia della salvezza. Inizia il Mercoledì delle ceneri, con il rito dell'imposizione delle ceneri durante la celebrazione eucaristica. Un gesto che è invito a riconoscere umilmente la nostra condizione di fragilità e di precarietà, di fronte alla grandezza di Dio. È insito in esso anche il significato penitenziale e di liberazione dal male; nella Bibbia, infatti, la cenere è legata al concetto di umiltà e pentimento, tanto che la formula, che si usava ed è vigente ancora oggi, è: «Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai» (Gn 3,19), oppure, più usata, perché evangelica: «Convertitevi e credete al Vangelo» (Mc 1,15). La Quaresima è una chiamata a credere nell’amore di Dio, un cammino di scoperta di questo suo amore che orienta il nostro desiderio ad accogliere l’abbondanza della sua grazia. Fare Pasqua, al termine dei giorni della «con-versione» (40 giorni), è venire immersi nella morte e risurrezione di Gesù, per rinascere a vita nuova! Noi viviamo questo passaggio nel battesimo; la cresima ci conferma, con il dono dello Spirito, nella dimensione pasquale; l’Eucaristia, celebrata nella comunione con i fratelli e le sorelle, e con il Corpo e Sangue di Gesù, divenuto nostro cibo, ci ridona la vita nuova. La Pasqua annuale è memoria della Pasqua di Gesù, che è alla radice della nostra vita!
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